Disabilità in Sicilia – poche idee ma molto confuse

In data 12/06/2017, convocati e riuniti con altri enti del comparto disabilità presso il
Dipartimento Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro, è stato coralmente
richiesto al Governo, nella persona dell’Assessore C. Mangano (Assessore Regionale Famiglia e
Politiche Sociali) di predisporre una circolare di chiarimento da inviare a tutti le ASP siciliane
e a tutti i Comuni per porre finalmente fine alla perdurante confusione applicativa seguita ai
provvedimenti emanati dalla Regione Sicilia in questi mesi.
Dal mese di marzo 2017 ad oggi, infatti, la disabilità sembra al primo posto nell’agenda di governo
della politica siciliana. Forse qualcuno, a partire dal Governatore della regione Sicilia Rosario
Crocetta desidera finalmente mostrare contrizione e penitenza per le “disattenzioni” perpetrate nei
confronti delle persone con disabilità e loro familiari negli anni precedenti? Forse si è voluto dare
finalmente risposta ad anni ed anni di battaglie e di denunce da parte del movimento Siciliano delle
associazioni che rappresentano le persone con disabilità e le loro famiglie a partire dalla storica
figura dello scomparso Salvatore Crispi per passare poi a quanto posto in essere da Anffas nonché
dal forum del terzo settore e da tante altre meritorie organizzazioni?
Nulla di tutto ciò. Solo il clamore mediatico che i fratelli Pellegrino sono stati capaci di creare
attorno al loro caso è riuscito a smuovere le acque.
Quindi dobbiamo desumere che i drammatici problemi dei cittadini con disabilità e dei loro
familiari in Sicilia possano vedere la giusta attenzione e le dovute risposte non già per il dialogo tra
le istituzioni e le organizzazioni rappresentative degli stessi, come per altro sancito dalla stessa
convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ma dalla capacità di singoli cittadini a
suscitare “clamore mediatico”.
Non solo tale modalità non è condivisibile da Anffas ma anche ritenuta del tutto improduttiva e
testimone di una “politica” di altri tempi!!
Inoltre i rimedi posti in essere appaiono peggiori dei mali che volevano affrontare e risolvere!
Infatti la “fregola” nel “normare e regolamentare” l’emergenza, solo per alcuni anziché
produrre aiuti concreti per tutte le persone con disabilità e loro famiglie ha finito per creare
“caos” rispetto ad un sistema già confuso ed approssimativo di suo. Confusione che oggi
pervade anche le stesse persone con disabilità le loro famiglie e le loro organizzazioni di
rappresentanza, ma crediamo anche tutti gli operatori del settore, a vario titolo, deputatati a
dare attuazione ai controversi provvedimenti emanati dalla regione.
Infatti gli atti posti in essere dal Governo, a partire dalla legge regionale 4 dell’1 marzo 2017 che ha
istituito un “Fondo Regionale per la disabilità gravissima” nonché dai 2 decreti attuativi (D.P
532/Gab del 31/03/2017 poi modificato dal D.P. 545/Gab del 10/05/2017 che ne avrebbero dovuto
chiarire gli ambiti e le modalità di attuazione, a cui si aggiungono anche la legge n. 8 del 9 maggio
2017 che ha istituito un “fondo unico sulla disabilità” e circolare n. 45033 del 31 maggio 2017,
sono intrisi di procedure farraginose e ricchi di incongruenze interne.
Chiediamo, pertanto, alla regione (visto che non ci riusciamo con i canali ordinari) di rispondere
pubblicamente e con chiarezza a mezzo stampa ai seguenti quesiti:
– Le famiglie che sottoscrivono il patto di cura per avere accesso al beneficio economico,
(1.500,00 euro mensili per 12 mensilità), previsto per le persone con disabilità gravissima
rinunciano a qualsiasi altra forma di assistenza indiretta come prevede espressamente il
modello a tal fine predisposto dalla Regione?
– Tale somma è a vita? Oppure come sembra scritto negli atti della regione va considerato
solo come temporaneo nelle more della predisposizione del progetto personalizzato?
– La suddetta somma è sottoposta all’Isee? E se si, all’Isee ristretto o a quello familiare?
– Per le famiglie che non sottoscrivono il patto di cura sarà redatto, come previsto il PAI
(Piano di assistenza individuale)? e lo stesso conterrà oltre alle misure economiche anche i
servizi sanitari, socio-sanitari e sociali?
– Per tutte le persone con disabilità e per i loro familiari che vivono in Sicilia e che non
rientreranno tra i destinatari delle risorse previste per le persone con “gravissime disabilità”
che cosa prevede di fare la regione Sicilia?
Il Presidente Anffas Onlus Sicilia
Giardina Giuseppe