Diritto allo studio degli alunni e studenti con disabilità.

Nostro malgrado siamo costretti, alla luce di quanto riferiamo e del quotidiano stravolgimento delle vite delle persone con disabilità e loro famiglie, a ritornare a chiedere la pubblica attenzione sul delicato tema del diritto allo studio degli alunni e studenti con disabilità.

Come avevamo già rappresentato in precedenza, agli studenti con disabilità , all’avvio dell’anno scolastico, non esigibile il diritto allo studio in quanto non fruibili i necessari servizi.

Errata distribuzione di docenti specializzati per il sostegno sul territorio, utilizzo di insegnanti di sostegno non specializzati (per effetto di un accordo siglato tra Ufficio  Scolastico  Regionale e le maggiori Organizzazioni sindacali dei lavoratori ed in assenza delle parti sociali rappresentative della disabilità), l’atavica carenze di risorse dei Comuni che per la scuola dell’infanzia, primaria di primo grado e secondaria di primo grado sono gli Enti preposti all’erogazione dei servizio Trasporto e Assistenza all’ Autonomia e Comunicazione.compiti-a-casa-300x167

A tutto questo, purtroppo, si aggiunge la disastrosa e surreale situazione giuridico/amministrativa delle ex-Province, quest’ ultime deputate all’erogazione dei servizi Trasporto e  Assistenza all’Autonomia e Comunicazione per le scuola secondaria di secondo grado e la non conclusa formazione dei collaboratori scolatici  alla mansione di assistenza igienico personale o il loro rifiuto a svolgere detta funzione nonostante la recente la sentenza n. 22786/16 della Cassazione, sez. VI Penale.

Una situazione paradossale e platealmente illecita rispetto alle Leggi Italiane, al disposto della Convenzione Internazionale delle Persone con disabilità ed alla dignità stessa della persona.

Non conforta nemmeno il recente riparto di risorse economiche da parte della Regione Sicilia agli Enti Locali, compresi i Liberi Consorzi Comunali, che assegnano risorse così esigue, da poter soddisfare l’erogazione dei servizi solo per qualche mese se non addirittura per  qualche settimana, non garantendo alcuna continuità scolastica.

Intanto le mamme sono disperate e gli alunni e studenti con disabilita si chiedono perche loro devono essere costretti casa e i loro compagni, invece, possono frequentare regolarmente la scuola.

Purtroppo i genitori, angosciati e preoccupati persino per l’incolumità dei loro figli (consapevoli della non concreta fruibilità del diritto allo studio) nonostante i nostri ripetuti appelli a portare i figli a scuola, preferiscono non far frequentare le lezioni.

Le Associazioni di familiari, spogliandosi dalla quotidiana funzione di collaborazione con le P.A. e di soggetti del terzo settore non profit, non dimenticano le quotidiane vesti di madre,, padre, fratello, o sorella di alunno con disabilità, riconoscendo che difficilmente non può che condividersi  questa amara scelta compiuta non già per ledere il diritto alla istruzione (lesa dallo Stato!) ma per evitare il verificarsi di più gravi eventi riguardanti l’incolumità stessa dei ragazzi ed il loro stesso equilibrio psicofisico rispetto agli altri alunni.

Perchè gli alunni disabili, se frequentanti, vengono spostati in qualche altra sala della scuola? Perchè i genitori devono patire il disagio di essere chiamati su luogo del lavoro ed “invitati”  dagli/lle insegnanti a recarsi a scuola e portare con sè il  figlio/a a casa? Perchè devono essere chiamati per occuparsi della loro igiene personale?

Più volte e in più sedi abbiamo ribadito la necessità  che ciascuno: Assessorati Regionali, Ufficio Scolastico Regionale , Uffici Scolastici Provinciali, Dirigenti Scolastici, Uffici Servizi Sociali Comunali, e per tempo,  adempiano ai propri compiti e funzioni,  affinchè agli alunni con disabilita sin dal primo giorno di scuola siano garantiti i necessari sostegni e supporti, affinche al pari di ogni altro alunno e studente possano frequentare le lezioni , vivere la scuola, e sentirsi inclusi nell’ ambiente scolastico.

Tutta Anffas è sempre pronta  al dialogo e confronto con tutti. Ma non può ovviamente tralasciare l’ipotesi di porre in  essere ogni azione di tutela dei diritti degli alunni e studenti con disabilità.