Alunni con disabilità anno scolastico 2015/2016.
Sembra che gli oltre 180 alunni con disabilità che frequentano le scuole medie superiori della ex-provincia regionale di Caltanissetta, sarebbero stati dichiarati “inammissibili” alla frequenza dell’anno scolastico 2015/2016.
Per loro non sarebbero previsti il servizio di trasporto, il servizio igienico personale, il servizio di assistenza alla comunicazione, obbligatori per legge.
Ma in questa povera Sicilia dove le leggi esistono solo per essere trasgredite e per non punire chi le elude, non possiamo meravigliarci più di nulla. Siamo letteralmente allo sfacelo.
All’inizio dell’anno scolastico 2015/2016, le famiglie che non potranno portare i loro figli con disabilità a
scuola, saranno costrette a tenerli a casa venendo così meno il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione e dalle leggi di settore.
Con il vecchio Commissario avevamo assunto l’impegno ad incontrarci per prevenire i disagi cui le famiglie che vivono la disabilità vanno ogni anno incontro. Il nuovo Commissario, che non ha ritenuto incontrare la nostra Associazione e neanche i Familiari degli alunni con disabilità, oggi (31-7-2015) scadrebbe dalla carica temporanea e quindi siamo in attesa che il Presidente della Regione, sig. Crocetta, nomini il sostituto e solo con questi potremo interloquire.
Siamo stanchissimi di essere presi in giro. Se qualcuno pensa che gli alunni con disabilità, ma non solo loro, siano cittadini di serie B, abbia il coraggio e la dignità di venircelo a dire in faccia, piuttosto che nascondersi dietro la solita insopportabile giustificazione “non ci sono soldi; non arrivano direttive dalla regione; non si capisce più nulla; non abbiamo più neanche i soldi per pagare gli stipendi; e altre ingiurie simili.
Chi fa programmazione dentro le istituzioni, se non è in grado di affrontare e risolvere questi problemi deve lasciare che quel lavoro lo faccia chi ne è capace e competente.
Questa continua provocazione alla parte più indifesa della società è una disgustosa quanto cinica pratica della più efferata discriminazione sociale.
Chiunque abbia un po’ di buon senso, ci aiuti a lottare contro questi mulini a vento. La provocazione
istituzionale e della bassa politica di questa provincia, qualcuno spera si trasformi in rivoluzione. Qualcuno capisca che il limite è stato abbondantemente superato, la disperazione porterà a reazioni incontrollate. La responsabilità sarà solo di chi non fa il proprio dovere, i nostri figli non c’entrano nulla e neanche le loro famiglie.